Iran, nuova ondata di esecuzioni in arrivo dopo le elezioni: confermate 100 condanne a morte in un solo penitenziario | Iran Human Rights

Iran, nuova ondata di esecuzioni in arrivo dopo le elezioni: confermate 100 condanne a morte in un solo penitenziario

Il penitenziario di Ghezelhesar, nel nord dell’Iran

Nell’ultimo mese, la Corte Suprema iraniana ha confermato 100 condanne a morte per reati di droga. Per questo motivo, almeno 100 prigionieri del penitenziario di Ghezelhesar (Karaj, Iran del nord) sono a rischio imminente di esecuzione. Iran Human Rights è entrata in possesso dei nominativi di alcuni di loro: Amir Ali Kakavand, Hamed Nazarirad, Seyed Ali Jalali, Afshin Kehrari, Mohsen Eydi, Hamid Moradi, Iman Esmaeili, Hossein Azari, Kavous Farhadi, Mohammad Zareh, Majid Vadipour, Reza Karimzadeh, Mahmoud Davarpanah e Alireza Keshavarz.

Un detenuto di Ghezelhesar ha dichiarato a Iran Human Rights: “Un magistrato del tribunale rivoluzionario ha visitato la prigione e ha detto ai carcerati che erano arrivati al capolinea e che si sarebbero dovuti preparare all’esecuzione, poiché le loro condanne a morte erano state confermate dalla Corte Suprema”.

Secondo fonti confidenziali, i prigionieri hanno fatto ricorso contro le condanne a morte, ma non hanno avuto la possibilità di fare appello prima della decisione della Corte Suprema. In passato, molti detenuti incarcerati per reati di droga non hanno avuto il diritto di ricorrere in appello.

Dopo una pausa di due mesi, sembra che le autorità iraniane si stiano preparando a una nuova ondata di esecuzioni. Iran Human Rights esprime profonda preoccupazione e chiede alla comunità internazionale di accendere i riflettori sulla pena di morte in Iran. “Paventiamo una nuova ondata di esecuzioni in Iran – ha dichiarato Mahmood Amiry-Moghaddam, portavoce dell’associazione – Le autorità iraniane hanno l’abitudine di ridurre il numero di esecuzioni prime delle elezioni e successivamente mettono a morte un grande numero di prigionieri”.

A dicembre 2015, 70 parlamentari iraniani hanno firmato una proposta per cambiare la legislazione e fermare la pena di morte per reati di droga. Il provvedimento, per essere approvato, deve avere l’ok del Consiglio dei Guardiani. Iran Human Rights e molte altre organizzazioni per i diritti umani hanno ripetutamente chiesto all’Ufficio delle Nazioni Unite per il controllo della droga e la prevenzione del crimine e ai Paesi finanziatori di smettere di fornire strumenti, fondi e tecnologia all’Iran fino a che la pena di morte non sarà abolita per i reati di droga.

Clicca qui per visualizzare foto di prigionieri condannati a morte, nel cortile del penitenziario di Ghezelhesar. E’ la prima volta che immagini simili vengono pubblicate. I detenuti sono tutti a rischio imminente di esecuzione.

Fonte: Iran Human Rights

Iran Human Rights Italia Onlus è la sezione italiana di Iran Human Rights(IHR), organizzazione non governativa, apartitica e politicamente indipendente che ha sede a Oslo ed è attiva dal 2007.

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