Iran: giro di vite su attivisti, giornalisti e oppositori del regime in vista delle elezioni del 26 febbraio 2016 | Iran Human Rights

Iran: giro di vite su attivisti, giornalisti e oppositori del regime in vista delle elezioni del 26 febbraio 2016

Nei mesi precedenti alle elezioni iraniane del 2016, le autorità hanno pesantemente represso la già fragile società civile. 

Sabato 21 febbraio, la sezione 54 del Corte d’Appello ha confermato la condanna al carcere per quattro attivisti per i diritti umani: Arash Sadeghi, a 15 anni di prigione; Golrokh Irayee,  a sei anni; Navid Kamran, a un anno ; and Behnam Mousivand, anche lui a un anno.

Fonti riservate hanno riferito che il tribunale ha attribuito le condanne ad azioni pacifiche, come: scrivere post su Facebook, partecipare alle proteste dei Dervisci Gonabadi, avere contatti con attivisti e associazioni per i diritti umani, con associazioni per l’informazione e giornalisti indipendenti fuori dall’Iran. Per Arash Sadeghi e Lehman Mousivand si tratta del secondo processo. Sadeghi era già stato condannato a quattro anni di carcere con pena sospesa e Mousivand a due anni sempre con pena sospesa.

Nel mese di febbraio, Keywan Karimi, un filmmeker, è stato condannato in via definitiva dallo stesso tribunale a un anno di prigione e 223 frustate. In Primo grado il regista era stato condannato a 6 anni di carcere e 223 frustate. A ottobre del 2015, un tribunale iraniano ha emesso la sentenza per due poeti, Fateme Ekhtesari e Mehdi Moosavi. Il giudice Moghiseh della Tribunale Rivoluzionario di Teheran ha condannato Ekhtesari  a 11 anni e 5 mesi di carcere e 99 frustate e Moosavi a nove anni e 99 frustate. I due poeti sono recentemente fuggiti dal paese.

La scorsa settimana 18 attivisti per i diritti civili in Iran, che erano stati arrestati mentre protestavano pacificamente davanti al prigione di Evin, nel novembre del 2015, sono stati condannati ognuno a 91 giorni di carcere e a 74 frustate.

Le elezioni per l’Assemblea degli Esperti e il Parlamento si svolgeranno domani, 26 febbraio. IHR sostiene che l’attuale crisi rispetto alla situazione dei diritti umani  in Iran deve attirare l’attenzione dell’opinione pubblica, in particolare dei governi europei e delle Nazioni Unite. “La magistratura iraniana e le istituzioni che si occupano della sicurezza sono spietate nel reprimere la fragile società civile iraniana e stanno cercando di mettere a tacere ogni voce di dissenso in Iran. L’Unione Europea e le Nazioni Unite non dovrebbero starsene in silenzio di fronte alle illegalità delle autorità iraniane”, ha dichiarato Mahmood Amiry-Moghaddam, portavoce di Iran Human Rights.

Fonte: Iran Human Rights

 

Iran Human Rights Italia Onlus è la sezione italiana di Iran Human Rights(IHR), organizzazione non governativa, apartitica e politicamente indipendente che ha sede a Oslo ed è attiva dal 2007.

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