Il premio Sakharov, Nasrin Sotoudeh, in isolamento nel braccio 209 della prigione di Evin | Iran Human Rights

Il premio Sakharov, Nasrin Sotoudeh, in isolamento nel braccio 209 della prigione di Evin

Nasrin Sotoudeh e suo marito Reza Khandan

“Come era prevedibile, Nasrin è molto debole a ha perso notevolemente peso”, dice dal suo profilo facebook, Reza Khandan, marito di Nasrin Sotoudeh, avvocatessa per i diritti umani che si trova in isolamento nel Carcere di Evin e che da 20 giorni è in sciopero della fame.

Di seguito il testo del messaggio:

Siamo molto preoccupati per la salute di Nasrin soprattutto da quando ieri abbiamo ricevuto la notizia che è stata trasferita dalla sezione generale all’isolamento nel braccio 209 della prigione di Evin, reparto sotto la supervisione del Ministero dei Servizi Segreti.

Oggi siamo andati al carcere di Evin con l’obiettivo di chiedere di vederla e scoprire di più sulle sue condizioni psicologiche e fisiche. Con piacere vi annuncio che mi è stato concesso di vederla, anche se la nostra visita è stata informale e non ha avuto luogo nella zona predisposta alle visite.

Nasrin è ancora in sciopero della fame e, come previsto, è diventata notevolmente più debole e ha perso molto peso.

Era preoccupata per le altre prigioniere politiche in sciopero della fame nella prigione di Evin. Ha detto che ha fatto di tutto per convincerle a desistere da tale intento, ma sfortunatamente senza successo. Era preoccupata perché pensa che molte di loro non hanno la forza fisica per resistere a lungo allo sciopero della fame.

Non ho portato i bambini con me perché non avevo speranze che le autorità avrebbero concesso il diritto di visita ai bambini. È stato davvero un peccato e avrei voluto avere esperienza del contrario. Se tutto va bene, per i bambini sarà possibile farle visita presto.

Reza Khandan
5 novembre 2012
Intanto, secondo quanto riportato da Amin Ahmadian, marito dell’ attivista Bahare Hedayat, studentessa che si trova in carcere, le prigioniere politiche in sciopero della fame hanno deciso di sospendere la protesta, dopo aver ottenuto garanzie da parte delle autorità carcerarie di un miglioramento delle condizioni detentive e di una indagine investigativa sugli incidenti e le violazioni commesse.

 

 

 

 

 

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