Divieto di viaggiare all’estero per la figlia 12enne della prigioniera politica Nasrin Sotoudeh | Iran Human Rights

Divieto di viaggiare all’estero per la figlia 12enne della prigioniera politica Nasrin Sotoudeh

Meraveh e Reza Khandan con un premio assegnato a Nasrin Sotoudeh

Con un atto senza precedenti, e apparentemente immotivato, un tribunale di Teheran ha emesso un divieto di lasciare l’Iran per il marito di  Nasrin Sotoudeh, Reza Khandan, e per la figlia dodicenne della coppia, Meraveh.  Ne dà notizia l’International Campaign for Human Rights in Iran, aggiungendo che è la prima volta che un simile provvedimento colpisce un figlio minorenne di un prigioniero politico iraniano.

Padre e figlia hanno entrambi ricevuto una notifica del divieto di viaggiare all’estero e una convocazione a presentarsi presso la sezione 2 del Tribunale Shahid Moghaddas di Teheran (che ha il compito di occuparsi dei casi relativi alle misure di sicurezza) situato vicino al carcere di Evin, qualora abbiano intenzione di opporsi alla misura. Le convocazioni recano la data del 20 giugno 2012 e il termine previsto per presentare ricorso era di 20 giorni a partire da quella data (già scaduto, quindi).

Reza Khandan ha detto all’International Campaign for Human Rights in Iran: “Non ce l’aspettavamo, e non avevamo in programma alcun viaggio. Credo che questo sia stato fatto con l’obiettivo di distruggere l’equilibrio psicologico e mentale della nostra famiglia e per infliggere a tutti noi un nuovo shock”. “Meraveh non ha ancora 13 anni – ha aggiunto Khandan – e, se non ha commesso nessun reato, un tribunale politico o di sicurezza non ha titolo per esaminare ciò che la riguarda. Non potrebbero semplicemente emettere un divieto di viaggiare così come hanno fatto; in primo luogo dovrebbero stabilire quali sono le accuse che motivano il divieto, e poi dovrebbero perseguirla legalmente tramite la magistratura e, solo a quel punto un divieto a lasciare il paese può essere emesso, mentre sono prese in esame le accuse a suo carico, accuse che tuttavia ci sono ancora sconosciute.” “Il fatto è – ha concluso Reza Khandan – che mia figlia ha dodici anni e mezzo e le accuse contro bambini e minori devono essere prese in esame dal tribunale minorile.”

Nasrin Sotoudeh, nota avvocatessa per i diritti umani, venne arrestata il 4 settembre 2010 e sta scontando nel carcere di Evin (Teheran) una pena a 6 anni, ridotta in appello dopo che il Tribunale di primo grado l’aveva condannata a 11 anni di carcere, a 20 di sospensione dell’attività professionale e a 20 di divieto di viaggiare all’estero.

 

Fonte: International Campaign for Human Rights in Iran

Iran Human Rights Italia Onlus è la sezione italiana di Iran Human Rights(IHR), organizzazione non governativa, apartitica e politicamente indipendente che ha sede a Oslo ed è attiva dal 2007.

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