Vakilabad: da ottobre circa 500 esecuzioni in una sola prigione. IHR: l’ONU intervenga | Iran Human Rights

Vakilabad: da ottobre circa 500 esecuzioni in una sola prigione. IHR: l’ONU intervenga

Esecuzioni di massa a Vakilabad

Iran Human Rights (IHR) segnala la ripresa delle esecuzioni nella prigione segreta di Vakilabad dopo una battuta d’arresto di alcuni mesi dovuta alla pressioni internazionali. Le esecuzioni sono ricominciate nel mese di ottobre 2012 e hanno avuto luogo il mercoledì e la domenica di ogni settimana. In alcune occasioni ci sono state tre esecuzioni settimanali. Ogni volta vengono impiccati almeno dieci prigionieri; in due occasioni, nel mese di novembre e dicembre, sono stati messi a morte 35 e 50 prigionieri. Le esecuzioni si svolgono in assoluta segretezza e le linee telefoniche sono interrotte nelle ore che precedono le esecuzioni. Né il prigioniero, né le loro famiglie né gli avvocati (nel caso in cui ne abbiamo uno) vengono informati in anticipo delle esecuzioni.

Decine di prigionieri, tra i quali un possibile minore, sono stati messi a morte il 10 e il 13 febbraio.

Rapporti affidabili provenienti dal carcere di Vakilabad indicano che le esecuzioni di massa sono ancora in corso. IHR ha ricevuto ulteriori dettagli sulle esecuzioni di massa avvenute domenica 10 e mercoledì 13 febbraio. Secondo tali rapporti, almeno 10 prigionieri sono stati messi a morte il 10 febbraio, mentre il numero di esecuzioni avvenute mercoledì 13 febbraio è molto più alto. La maggior parte delle persone messe a morte sono state condannate per reati legati alla droga. Tuttavia, risulta che tra le persone messe a morte il 13 ci fosse anche un minore: un ragazzo che aveva appena compiuto diciotto anni, condannato per omicidio. Secondo le fonti, il ragazzo era presumibilmente un minore e sembra che fosse sotto effetto di un psicosi, indotta da narcotico, quando ha commesso il reato.

Tra le persone messe a morte c’erano molti afgani

Secondo i rapporti di IHRI, un numero significativo di prigionieri messi a morte nella prigione di Vakilabad erano afgani. I corpi dei detenuti afgani uccisi, che non stati trasferiti in Afganistan, sono sepolti in una sezione del cimitero di Mashhad (Behesht-e-Reza) insieme ai corpi degli altri prigionieri segretamente messi a morte a Vakilabad. Questa parte del cimitero è monitorata da telecamere e pattugliata dalle forze di sicurezza iraniane. Un recente rapporto della BBC Persian sostiene quanto riportato dall’organizzazione.

Il 23 febbraio, la BBC Persian ha riportato che i corpi di cinque prigionieri afghani, uccisi in Iran, sono stati sepolti nel provincia di Kalafgan Takhar in Afghanistan. Dopo aver parlato con le famiglie delle persone messe a morte, il rapporto afferma che circa 80 persone di questo quartiere sono state eseguite negli ultimi sei mesi in Iran. Il rapporto afferma che 50 corpi sono stati trasferiti che in Afghanistan mentre gli altri corpi sono stati tenuti in celle frigorifero in Iran.

Le Nazioni Unite devono intervenire

Sulla base delle nuove informazioni sulle esecuzioni di massa in Vakilabad, IHR ha inviato un appello urgente alle Nazioni Unite affinché inviino una commissione d’inchiesta in Iran. Mahmood Amiry-Moghaddam, portavoce di IHR, ha dichiarato: “Quello che sta accadendo a Vakilabad è un massacro. Si tratta di esecuzioni di massa arbitrarie e illegali che devono essere fermate [...] Chiediamo alle Nazioni Unite di inviare una commissione d’inchiesta in Iran immediatamente e chiediamo alla comunità internazionale di reagire. Centinaia o forse migliaia di detenuti potrebbero essere messi a morte nei prossimi mesi. Amiry-Moghaddam ha inoltre esortato il governo afghano a seguire la situazione dei suoi cittadini imprigionati in Iran più da vicino, dicendo: “i cittadini afghani sono tra i più deboli nella società iraniana. Molti dei detenuti non hanno accesso agli avvocati e la loro esecuzione violano gli obblighi internazionali. Purtroppo, il governo afgano non sembra prestare molta attenzione ai suoi cittadini detenuti in Iran.

Le prigioni stracolme sono la motivazione per le esecuzioni di massa?

Secondo notizie non confermate, ci potrebbero essere fino a 3000 prigionieri nel braccio della morte a Vakilabad a rischio esecuzione nei prossimi mesi. IHR ritiene che ci siano esecuzioni segrete anche in altre prigioni iraniane. Nella sua relazione annuale a partire dal 2011, IHR ha confermato esecuzioni segrete in quindici diverse prigioni iraniane. Una delle ragioni per le esecuzioni di massa nel carcere di Vakilabad e negli altri carcere è il sovraffollamento. Secondo i rapporti ufficiali iraniani, ci sono 600.000 detenuti nelle carceri iraniane. Le fonti di IHR stimano 20.000 prigionieri a Vakilabad, sebbene il carcere abbia una capacità di circa 4.000. Secondo testimoni oculari, in alcuni dei reparti i detenuti devono dormire sui gradini e nei corridoi. La situazione è simile in altre prigioni iraniane e sembra che le esecuzioni di massa dei prigionieri nel braccio della morte siano una soluzione per le autorità iraniane per il sovraffollamento.

I gruppi per i diritti umani hanno pubblicato i primi rapporti sulle esecuzioni segrete nel carcere di Vakilabad dal 2010. Secondo le stime, almeno 500 prigionieri sono stati messi a morte tra il 2010 e 2011. I nomi di più di 100 condannati a morte sono stati pubblicati nel 2011. Le esecuzioni si sono fermate a causa dell’ attenzione internazionale nel 2011. Tuttavia, le esecuzioni sono riprese e secondo le stime di IHR sono almeno 500 i prigionieri messi a morte in questo carcere dal mese di ottobre 2012.

Iran Human Rights Italia Onlus è la sezione italiana di Iran Human Rights(IHR), organizzazione non governativa, apartitica e politicamente indipendente che ha sede a Oslo ed è attiva dal 2007.

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