IHRI chiede a Matteo Renzi di menzionare la questione dei diritti umani in Iran nell’incontro con il presidente iraniano Rouhani | Iran Human Rights

IHRI chiede a Matteo Renzi di menzionare la questione dei diritti umani in Iran nell’incontro con il presidente iraniano Rouhani

A pochi giorni dall’arrivo in Italia del Presidente iraniano Hassan Rouhani, Cristina Annunziata, Presidente di Iran Human Rights Italia si appella al Presidente del Consiglio Matteo Renzi chiedendogli di non perdere l’occasione dell’incontro con Rouhani per sollevare la questione del rispetto dei diritti umani nella Repubblica Islamica. 

L’Italia si batte da decenni per l’abolizione della pena di morte nel mondo e oggi non può chiudere gli occhi di fronte ai drammatici numeri sulla pena di morte in Iran. Sotto la presidenza Rouhani le esecuzioni sono perfino aumentati rispetto al passato. Dall’inizio del 2015, secondo i dati di Iran Human Rights, nella Repubblica Islamica sono state messe a morte più di 800 persone.

“A far crescere a dismisura le statistiche delle esecuzioni capitali in Iran sono le pene comminate per reati di droga – sottolinea Cristina Annunziata. 2500 sentenze di morte sono state eseguite, negli ultimi cinque anni, per questo genere di reati. 500 solo nei primi 8 mesi del 2015, un dato che incrementa del 40 per cento quello del 2014”.

Il contrasto al traffico di stupefacenti in Iran è finanziato anche con le risorse internazionali dei programmi dell’Ufficio delle Nazioni Unite per il controllo della droga e la prevenzione del crimine (UNODC). Vari Paesi europei, quali Danimarca, Irlanda, Gran Bretagna, a fronte della constatazione che i finanziamenti a quei programmi si traducono, nel caso dell’Iran, in un incremento delle esecuzioni, hanno preso la decisione di non contribuirvi oltre. IHRI auspica che l’Italia faccia altrettanto, nel caso in cui l’Iran non prenda l’impegno di cambiare la sue leggi in materia.

Le violazioni dei diritti umani in Iran non riguardano, però, solo l’uso della pena di morte. La Repubblica Islamica continua ancora oggi, nel terzo anno del mandato di Hassan Rouhani, a condannare a pesanti pene detentive dissidenti, attivisti politici, difensori dei diritti umani, giornalisti, studenti, artisti, sindacalisti, membri di minoranze etniche, politiche e religiose che finiscono in car- cere solo per l’esercizio del loro diritto alla libertà di opinione e espressione.

La Presidente di Iran Human Rights Italia ha anche ricordato al Presidente del Consiglio Matteo Renzi che l’Iran vieta alle organizzazioni per i diritti umani indipendenti e al Relatore Speciale delle Nazioni Unte sui diritti umani in Iran, Ahmed Shaheed, di entrare nel Paese e di collaborare con le autorità locali per la tutela dei diritti fondamentali.

“Il ruolo che la storia assegna all’Italia in questo momento – conclude Cristina Annunziata -  è cruciale ed entusiasmante: fare dell’Iran un partner economico, commerciale e culturale sempre più prezioso, ma senza che questo avvenga nell’oblio dei diritti e delle libertà di milioni di cittadini iraniani. L’Italia e il nostro governo sapranno essere all’altezza di questo compito”.

 

Iran Human Rights Italia Onlus è la sezione italiana di Iran Human Rights(IHR), organizzazione non governativa, apartitica e politicamente indipendente che ha sede a Oslo ed è attiva dal 2007.

Licenza Creative Commons