Giornalisti curdi arrestati, quotidiani e periodici chiusi: la condanna di Reporters Sans Frontières | Iran Human Rights

Giornalisti curdi arrestati, quotidiani e periodici chiusi: la condanna di Reporters Sans Frontières

Il giornalista curdo Khosro Kordpour

Reporter Senza Frontiere ha condannato la chiusura del quotidiano Maghreb, avvenuta all’indomani di una lettera aperta indirizzata alla Guida suprema Khamenei, e pubblicata dal giornale, in cui si protestava contro “la censura illegale e arbitraria”.

La chiusura è stata ordinata dalla Commissione per l’autorizzazione e la sorveglianza sulla stampa, emanazione del Ministero della cultura e guida islamica (Ershad). Il provvedimento è giunto cinque giorni dopo gli arresti del direttore amministrativo di Maghreb, Mohammad Mehdi Emani Naseri, e del capo-redattore politico, Alireza Aghairad, da parte dell’ufficio del procuratore di Teheran. I due sono stati rilasciati su cauzione, e in attesa di processo, il giorno dopo.

Reporter Senza Frontiere denuncia anche l’arresto del giornalista curdo Masoud Kordpour, collaboratore del sito web Mukrian News, avvenuto l’8 marzo scorso dopo che Kordpour era stato convocato per un interrogatorio dal Ministero della sicurezza nella città nord-occidentale di Mahabad. Il giorno prima, suo fratello Khosro Kordpour, redattore anch’egli di Mukrian News, era stato arrestato nella sua abitazione, sempre a Mahabad, e poi condotto in luogo sconosciuto. Agenti in borghese si erano presentati a casa sua con un mandato del tribunale. Le accuse a suo carico sarebbero di “avere pubblicato notizie sulla situazione di prigionieri”.

E’ stato invece rilasciato su cauzione, in attesa di processo, Ehssan Mazandarani, giornalista di Etemad, arrestato a Teheran lo scorso 20 febbraio.

Pochi giorni fa la sospensione di altre tre pubblicazioni vicine ai riformisti era stata ordinata dal Ministero della sicurezza: i mensili Tajrobeh e Mehrnameh e il settimanale Aseman.

All’inizio di marzo lo stesso ministro della sicurezza, Heydar Moslehi, aveva annunciato una “offensiva” del suo dicastero contro “una rete di 600 giornalisti, 150 dei quali all’interno del paese e gli altri all’estero, che stanno organizzando le loro attività antigovernative; alcuni di loro lavorano per organi d’informazione contro-rivoluzionari.

Il 2 marzo Mohammad Javad Roh, giornalista di Mehrnameh e collaboratore di altri giornali riformisti, era stato arrestato nella sua abitazione a Teheran e condotto nel carcere di Evin.

 

Fonte: Reporter Senza Frontiere

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