Sospetti sulla morte dell’attivista Shahrokh Zamani. Le testimonianze raccolte da Iran Human Rights | Iran Human Rights

Sospetti sulla morte dell’attivista Shahrokh Zamani. Le testimonianze raccolte da Iran Human Rights

Stando a quanto riferito, il 13 settembre pomeriggio, dei detenuti nella stessa prigione di Shahrokh Zamani lo hanno trovato steso sul letto, nella sua cella, con lividi sul corpo e sangue dalla bocca. E’ stato trasportato in infermeria dove il medico ne ha accertato la morte causata  da un ictus. Fonti vicine alla vittima, in Iran, hanno confermato la morte sospetta e inaspettata di Shahrokh Zamani, un imbianchino, attivista sindacale che si trovava in carcere.

Shahrokh è stato arrestato nel 2011 per aver tentato di creare un sindacato dei lavoratori. E’ stato condannato a 11 anni di prigione dal Tribunale Rivoluzionaria iraniano. Durante la detenzione, le autorità gli hanno negato il diritto al permesso temporaneo dal carcere per partecipare al matrimonio della figlia e al funerale di sua madre.

Nel viaggio verso casa con il corpo senza vita del figlio, il padre di Shahrokh ha detto a Iran Human Rights: “Mio figlio non ha mai avuto problemi di salute precedentemente, era sano. Oggi, quando siamo andati a prendere il corpo di Shahrokh, il medico del carcere ci ha detto è morto a causa di un ictus”.

Uno dei prigionieri detenuto nello stessa prigione di Shahrokh ha riferito a IHR: ” Era molto vivace e si allenava molto. Prestava molta attenzione alla sua salute e alla dieta”.

Un medico legato al caso di Shahrokh in una dichiarazione anonima a Iran Human Rights ha affermato: “Gli ictus normalmente colpiscono gli ultra sessantenni e solitamente si verificano in persone che soffrono di diabete o di problemi di  pressione. Bisognerà avviare un’indagine per capire perché una persona che non ha problemi di salute muore improvvisamente per ictus”.

Zamani, come la maggior parte dei prigionieri politici in Iran, ha subito un processo poco trasparente e iniquo ed è stato privato dei suoi diritti fondamentali: vale a dire l’accesso alle cure mediche. Secondo fonti a lui vicine, la negazione delle cure mediche può essere la causa della morte di Shahrokh. Tali fonti fanno notare che la morte dell’attivista per i diritti dei lavoratori è sospetta e bisogna indagare.

” A prescindere dalle azioni illegali e ingiuste, le autorità iraniane continuano la loro battaglia contro gli attivisti sindacali e la questione, più in generale, riguarda un prigioniero politico morto in carcere. Questo tema non può essere ignorato dalla comunità internazionale”, afferma Mahmood Amiry-Moghaddam, portavoce internazionale di Iran Human Rights.

Iran Human Rights chiede a Juan Mendez, Relatore Speciale delle Nazioni Unite sulla tortura, a Seong-Phil Hong, presidente del Gruppo di Lavoro delle Nazioni Unite sulle detenzioni arbitrarie, di lanciare un’indagine indipendente sulla morte sospetta di Shahrockh Zamani e numerosi altri prigionieri che sono morti, negli anni passati, durante la detenzione. Ci appelliamo a Mendez e Hong affinché facciamo pressione sulle autorità iraniane per ottenere l’accesso alle carceri iraniane, incontrare i prigionieri e i loro familiari.

Fonte: Iran Human Rights

 

Iran Human Rights Italia Onlus è la sezione italiana di Iran Human Rights(IHR), organizzazione non governativa, apartitica e politicamente indipendente che ha sede a Oslo ed è attiva dal 2007.

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