Reporter Senza Frontiere, in un comunicato, esorta i giornalisti stranieri che seguiranno le elezioni presidenziali iraniane dall’interno del paese a non perdere l’occasione di informare il resto del mondo sulla soppressione delle libertà fondamentali da parte del regime. RSF elenca inoltre una serie di misure precauzionali che i corrispondenti sono consigliati a seguire mentre saranno in Iran. Si tratta di un vero e proprio “manuale per l’uso”.
Questo il comunicato:
In Iran la libertà di stampa è stata distrutta e, a parte i siti web che sostengono la Guida suprema, l’accesso a Internet è stato bloccato, anche per i siti che appartengono a importanti funzionari governativi. Soprattutto, le autorità stanno ora cercando di scoraggiare i giornalisti stranieri a recarsi in Iran.
200 richieste di visto “esaminate minuziosamente”
La scorsa settimana il Ministro della cultura e della guida islamica Mohammad Hosseini ha chiesto al ministero della sicurezza di “esaminare minuziosamente le richieste di visto dei giornalisti stranieri che si occuperanno di seguire le elezioni presidenziali del 14 giugno, in modo che, contrariamente a quanto accaduto durante le ultime elezioni, alle spie sioniste sia impedito di entrare in Iran.“
Questa richiesta fa seguito a un annuncio da parte del responsabile delle stampa estera presso lo stesso ministero della cultura e della guida islamica, diffuso il 18 maggio scorso: “200 giornalisti di 105 testate e 26 paesi hanno presentato richieste di visto per seguire le elezioni.“
La richiesta del ministro è volta a scoraggiare l’accesso dei giornalisti stranieri o, nel caso in si rechino in Iran, a metterli sotto pressione in modo che non si allontanino dalla linea ufficiale imposta dal regime.
Il ministero della guida e cultura islamica, con funzionari di altri tre ministeri (sicurezza, interni e affari esteri), è rappresentato in un comitato che decide a quali giornalisti verrà dato il visto.
Informare è essenziale
Poiché le agenzie di stampa in Iran non possono affrontare temi sensibili e sono obbligate ad assumere un certo numero di cosiddetti “giornalisti” che sono di fatto funzionari dei servizi segreti, la copertura che i media stranieri danno della persecuzione dei giornalisti iraniani e della società civile è materia di grande importanza.
“Speriamo – ha detto Reporter Senza Frontiere – che i giornalisti stranieri che riusciranno ad entrare in Iran useranno l’opportunità offerta dalle elezioni per informare il resto del mondo sulla soppressione delle libertà fondamentali, tra cui la libertà d’informazione. Speriamo che possano dare spazio il più possibile alla drammatica situazione dei giornalisti incarcerati in Iran.
A differenza dei loro colleghi iraniani, i reporter stranieri avranno la possibilità di intervistare le famiglie dei 54 giornalisti e blogger attualmente in carcere. Questa sarebbe un’opportunità unica per ricordare alla comunità internazionale che gli iraniani da anni vengono messi in prigione solo per l’esercizio del loro diritto fondamentale di informare i concittadini.
Due dei candidati alle ultime elezioni presidenziali – Mir Hossein Mousavi (ex primo ministro e titolare del giornale Kalameh Sabz, attualmente chiuso) e Mehdi Karoubi (ex portavoce del Parlamento e titolare del giornale Etemad-e Melli, attualmente chiuso) sono agli arresti dal 24 febbraio 2011. La moglie di Mousavi, la nota scrittrice Zahra Rahnavard, è detenuta insieme al marito.
Essi sono agli arresti domiciliari e i loro diritti vengono negati. Nonostante questo, funzionari del governo hanno insistito a dire che sono liberi. Se fosse così, i giornalisti dovrebbero avere la possibilità di incontrarli e di parlare con loro.”
Elezioni segnate dalla minacce
A causa delle lotte intestine tra fazioni rivali del regime e della tensione con la comunità internazionale, queste elezioni sono già caratterizzate da minacce e paura. Tra il 17 e il 27 maggio, nove quotidiani - Bahar, Tabnak, Hezbollah, Kayhan, Vatan Emrooz, Sharvand, Iran Haft Sobeh e Mardomsalari – hanno ricevuto avvertimenti dalla Commissione per l’autorizzazione e la sorveglianza della stampa, la sezione censura del Ministero della cultura e guida islamica.
Secondo la legge iraniana, “un avvertimento è il primo passo verso la sospensione.” Il sito web di Mardomsalari, che appartiene a Mostafa Kavakabian, uno dei candidati esclusi dal Consiglio dei Guardiani, e due siti conservatori, Ibnanews e Seratnews, sono stati già chiusi per ordine di un “gruppo di lavoro che combatte contro i contenuti criminali.“
State per entrare in un paese “Nemico di Internet”
Tutti i giornalisti stranieri saranno ospitati presso il Laleh International Hotel, dove potranno usufruire di una connessione Internet ce è soggetta a stretta sorveglianza, come il resto di Internet in tutto il paese.
La Repubblica islamica dell’Iran è sulla lista di Reporter Senza Frontiere dei paesi “Nemici di Internet” ed è stato uno dei cinque paesi menzionati in un recente rapporto sulla sorveglianza di RSF. Quella che segue è una lista di misure protettive elementari che i giornalisti stranieri dovrebbero adottare mentre sono in Iran
Prima di partire
- Se possibile, viaggiate con un computer vergine. L’ideale sarebbe reinstallare completamente il sistema operativo (Windows, OS X o Linux).
- Se avete bisogno di portare dei file con voi nel vostro computer, prendete solo quelli che saranno strettamente necessari mentre siete in Iran, e crittateli usando PGP o TrueCrypt, che è più semplice da usare.
- Aggiornate il sistema operativo e, mentre siete in Iran, non accettate alcun aggiornamento anche se Windows ve lo chiederà.
- Accendete il vostro firewall (software che blocca le connessioni indesiderate in entrata e in uscita, permettendovi di evitare alcuni tipi di intrusione).
- Installate un software antivirus e accertatevi che sia aggiornato con la più recente definzione dei virus.
- Proteggete il vostro computer e il vostro cellulare con password. Aiuteranno ad impedire l’accesso al vostro lavoro.
- Crittate il vostro hard disk. Proteggere il computer e il cellulare con password è inutile se non crittate anche l’intero hard disk. In ambiente Windows, usate Bitlocker o TrueCrypt. In ambiente OS X di Apple Mac, usate FileVault (Preferenze > Sistema > Sicurezza).
- Installate un VPN, che è un’applicazione che vi consente di stabilire un canale di comunicazione crittato tra il vostro computer e un server situato fuori dal paese. Usare un VPN renderà molto difficile intercettare le vostre comunicazioni. Vi permetterà anche di aggirare qualsiasi blocco imposto dalle autorità su siti web e servizi online.Dovreste installareun VPN prima di partire in quanto i VPN non ufficiali, cioè quelli non controllati dal regime, sono vietati in Iran e l’accesso a siti che offrono VPN non ufficiali è bloccato.
Misure da prendere mentre si è in Iran
Buone pratiche di “igiene elettronica” andrebbero seguite per evitare l’installazione di qualsiasi malware sul vostro computer:
- Non cliccate su link inviati da estranei.
- Non effettuate il download di alcun software se non ne conoscete l’esatta provenienza.
- Non accettate richieste di contatto da parte di estranei sui social network.
- Identificate sempre chi vi ha inviato un’email prima di aprire qualsiasi allegato.
- Quando vi connettete ad Internet, usate sempre il software VPN che avete precedentemente installato.
- Rendete sicuro il vostro browser adottando il protocollo https. Impedisce che le password del vostro sito web siano visibili in rete.
- Non usate mai Skype per inviare informazioni sensibili. La riservatezza delle comunicazioni via Skype non è garantita e, a causa del largo uso, Skype è bersaglio di una grande quantità di malware.
- Crittate le vostre comunicazioni. Le email sono spesso intercettate in Iran. Per garantire la riservatezza dei messaggi che vi scambiate con i vostri direttori, crittate le email usando PGP o crittate le vostre chat con Pidgin e il plug-in OTR.
- L’invio di una email crittata è visibile in rete. Sebbene il regime non può essere in grado di accedere al contenuto di un messaggio di posta elettronica crittato, può però sapere chi lo ha inviato e a chi è stato indirizzato. Fate attenzione quando inviate una email crittata. Tenete conto della situazione della persona alla quale state mandando il messaggio.
- Create uno o due indirizzi email che non siano associati con la testata per la quale state lavorando, e adoperate solo questi indirizzi. Come risultato, le vostre email saranno più “discrete” e avranno più possibilità di passare inosservate da parte delle autorità.
- Potete anche inviare le vostre email a un indirizzo email appositamente creato e dal quale i messaggi possano essere rimossi da una terza parte di cui vi fidate (con accesso tramite password) e inoltrati da essa al destinatario finale da un altro account. Questo proteggerà l’identità dei destinatari delle vostre email mentre siete in Iran.
Nell’eventualita di interruzioni o drastici rallentamenti di Internet
Non è inusuale, in Iran, che Internet funzioni molto più lentamente durante le manifestazioni o quando ci si avvicina agli eventi più importanti. Tuttavia i rallentamenti o le interruzioni non durano a lungo. Continuate a filmare o a scrivere e conservate il vostro lavoro in una unità flash USB crittata (per esempio usando TrueCrypt). Una penna USB è più facile da nascondere e da trasportare di quanto lo sia un computer.
Potete usare una connessione satellitare per inviare il vostro lavoro, ma fate attenzione, perché le trasmissioni via satellite sono facilmente controllate. Non rimanete a lungo nello stesso posto mentre trasmettete dei file. Cambiate posto di frequente. Se dovete spedire file di grosse dimensioni, fatelo in più fasi. Ci sono software che possono dividere un solo grosso file in porzioni più piccole.
Telefoni cellulari
Il vostro cellulare contiene moltissime informazioni importanti. I due principali operatori di telefonia cellulare in Iran, Mobile Communication Company of Iran e Irancell, sono sotto il controllo della Guardia Rivoluzionaria. Così come i dati inviati o ricevuti, il vostro cellulare o smartphone ha molte informazioni sulla stessa scheda SIM, sulla sua memoria interna e su qualsiasi scheda di memoria che possa essere stata installata.
- Proteggete il vostro telefono con una password, se c’è questa opzione. Tutte le schede SIM hanno un PIN installato di default. cambiatelo e bloccate l’accesso alla vostra scheda SIM con questo codice.
- Se il vostro telefono usa il sistema operativo Android, potere usare le molte applicazioni create dal Guardian Project e da Whispersys per crittare la vostra navigazione, le chat, l’invio di messaggi SMS e vocali.
- Spegnete il GPS nelle applicazioni che lo usano.Ma fate anche in modo che qualcuno sia al corrente dei vostri spostamenti.
- Se possibile, non tenete nessuna cronologia, nessuna storia della vostra navigazione nel browser. Se siete in un paese che tiene sotto controllo i telefoni cellulari o se pensate di essere sotto stretta sorveglianza a causa delle vostre attività, è meglio non usare il cellulare per comunicare. Servitevi, piuttosto, di incontri faccia a faccia.
- Se volete tenere il vostro telefono con voi anche durante incontri “sensibili”, rimuovete la batteria, prima. Anche senza una scheda SIM, i cellulari inviano una serie di informazioni (codici IMEI, IMSI o TMSI e cellula di rete) ad antenne situate nei paraggi che permettono la loro localizzazione. Usando software “cacciatori di IMSI”, le autorità possono intercettare questi segnali e localizzare il possessore di una scheda SIM che sia stato precedentemente identificato. Sfortunatamente, la batteria non può essere rimossa dagli iPhone.
Fonte: Reporter Senza Frontiere