Oscar a “Una separazione” di Ashgar Farhadi, il plauso di IHR Italia Onlus | Iran Human Rights

Oscar a “Una separazione” di Ashgar Farhadi, il plauso di IHR Italia Onlus

Iran Human Rights Italia Onlus saluta con soddisfazione la decisione dell’Academy of Motion Picture Arts and Sciences di assegnare al film iraniano “Una separazione”, diretto da Ashgar Farhadi, il premio Oscar per il miglior film in lingua straniera. L’Academy Award, che giunge al culmine di una serie di riconoscimenti internazionali ottenuti dal film, conferma la forza e la vitalità del cinema iraniano, nonché la sua capacità di raccontare oltre confine, e lontano dai luoghi comuni, la realtà dell’Iran.

Oltre a rendere merito a un bellissimo film, l’Oscar a “Una separazione” serve a ricordare il contributo imprescindibile che la cinematografia iraniana sta dando da molti anni alla conoscenza del paese, al dialogo interculturale, alla promozione di un’immagine internazionale dell’Iran.

Iran Human Rights Italia Onlus fa sue le belle parole con cui Ashhar Fahradiha accolto il premio nel discorso di accettazione: “In questo momento – ha detto il regista – molti iraniani in ogni parte del mondo ci stanno guardando, e

Ashhar Fahradi

L'Oscar a Ashhar Fahradi

immagino che siano molto felici. Felici non soltanto per un importante premio a un film o a un regista, ma perché nel momento in cui parole di guerra, di intimidazione e di aggressione vengono scambiate tra i politici, il nome del loro paese, l’Iran, viene evocato grazie alla sua gloriosa tradizione culturale. Una cultura ricca ed antica, che è stata sepolta sotto la pesante polvere della politica. Offro con orgoglio questo premio al popolo del mio Paese – ha concluso Ashgar Fahradi – un popolo che rispetta tutte le culture e tutte le civiltà e che ripudia l’ostilità e il risentimento.”

In questo giorno di festa per il cinema e per la cultura dell’Iran, Iran Human Rights Italia Onlus non può fare a meno di ricordare le condizioni sempre più difficili in cui la cinematografia iraniana indipendente è costretta ad operare, confrontandosi ogni giorno con i limiti posti dalle autorità di Teheran alla libertà di espressione.

Nello scorso mese di dicembre il Ministero della Cultura e della Guida Islamica (Ershad) ha ordinato la chiusura della Casa del Cinema, la maggiore organizzazione di registi del paese, dichiarata illegale e costretta a cessare le sua attività il 5 gennaio, a causa dei frequenti contrasti tra molti suoi membri e il governo. Nel 2011 ben cinque registi e produttori iraniani (Hadi Afarideh, Naser Saffarian, Mohsen Shahrnazdar, Mehran Zinatbakhsh, Mojtaba Mirtahmasb) sono stati arrestati con l’accusa di avere collaborato con il servizio in persiano della rete britannica BBC. La nota attrice Marzieh Vafamehr è stata condannata a un anno di prigione e a 90 frustate per essere apparsa in un film proibito dal regime, “My Tehran for Sale”, presentato al Festival di Toronto. Il regista Jafar Panahi ha visto confermata in appello la sua condanna a 6 anni di prigione e 20 di divieto di realizzare film, lasciare il paese e concedere interviste, sentenza motivata con le accuse di “attentato alla sicurezza nazionale” e “propaganda contro il sistema”. Il suo collega Mohammad Rasoulof, inizialmente condannato a 6 anni, si è visto ridurre la pena ad un anno dalla corte di appello.

“L’auspicio è – dice Marco Curatolo presidente di Iran Human Rights Italia Onlus – che l’Oscar a Una separazione serva ad accendere i riflettori anche su tutti quei registi e filmaker iraniani che le autorità di Teheran hanno incarcerato e costretto al silenzio”. “Al tempo stesso – conclude Curatolo-  auspichiamo che l’Oscar, in quanto premio statunitense assegnato a un film iraniano, possa essere motivo di distensione tra i due paesi e ispirare positivamente il dialogo tra Stati Uniti e Repubblica Islamica dell’Iran, allontanando le ipotesi di scontro militare. Le vie della cultura e dell’arte, molte volte, hanno preceduto e indicato quelle della politica e della diplomazia”.

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Iran Human Rights Italia Onlus è la sezione italiana di Iran Human Rights(IHR), organizzazione non governativa, apartitica e politicamente indipendente che ha sede a Oslo ed è attiva dal 2007.

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