Nuovo attacco alla libertà di stampa in Iran: 5 giornalisti dietro le sbarre, tra questi Isa Saharkhiz | Iran Human Rights

Nuovo attacco alla libertà di stampa in Iran: 5 giornalisti dietro le sbarre, tra questi Isa Saharkhiz

Almeno cinque giornalisti iraniani sono stati arrestati lunedì 2 novembre. Tra questi Isa Saharkhiz – prigioniero politico dall’inizio del luglio 2009 (quando fu arrestato all’indomani delle contestate elezioni presidenziali del 12 giugno) e che ha già scontato più di 4 anni di detenzione- , Ehsan Mazandarani, direttore del quotidiano Farhikhteghan, e il reporter Saman Sarfarzaee della rivista mensile Andisher Poya. A riportare l’ondata di arresti l’agenzia di stampa Tasnim, legata alla Guardia Rivoluzionaria e il sito di informazione Rah-e Dana.

Secondo Saham News, sito web legato alla figura di Mehdi Karoubi, il leader di opposizione riformista agli arresti domiciliari, anche Afarin Chitsaz, editorialista del quotidiano Iran Daily, sarebbe stata arrestata da membri della Guardia Rivoluzionaria, prelevata dalla sua casa a Teheran il 2 novembre. Resta sconosciuta la località dove la giornalista è stata trasferita: non ha avuto infatti alcun contatto con la famiglia dal giorno del suo arresto. Chitsaz, che ha in passato recitato in alcuni film iraniani, è un sostenitrice del presidente iraniano Hassan Rouhani e ha iniziato ad occuparsi e a scrivere di politica estera dopo le elezioni presidenziali del 2013. Non si conosce, invece, l’identità del quinto giornalista finito dietro le sbarre.

Stando all’agenzia di stampa Tasnim, la serie di arresti ad opera della Guardia Rivoluzionaria ha colpito “esponenti di una rete di infiltrazione legata ai paesi occidentali ostili” dopo mesi di attenta osservazione delle attività legate al gruppo.

In un intervista rilasciata all’ International Campaign for Human Rights in Iran, Mehdi Saharkhiz, figlio di Isa Sahrkhiz, ha assolutamente escluso il coinvolgimento di suo padre in attività illegali o di spionaggio : “Da circa due anni, da quando mio padre è in libertà, ha semplicemente continuato a rilasciare interviste a vari organi di stampa, e si è limitato a pubblicare le sue opinioni su Facebook. Non vi è null’altro al di fuori di questo”, aggiunge il figlio del giornalista. “ Evidentemente la Guida Suprema conduce una faida personale contro mio padre perché ha avuto l’ardire di criticarlo e mettere in discussione il suo operato”, conclude.

Isa Saharkhiz, è un noto giornalista iraniano. Dal 1982 al 1992 ha lavorato per l’agenzia di stato IRNA, di cui ha diretto l’ ufficio newyorkese per 5 anni. Sotto l’amministrazione Khatami ha presieduto la divisione stampa interna del Ministero della cultura e dell’educazione. E’ stato anche membro del consiglio direttivo dell’Associazione per la libertà di stampa. Nell’estate del 2009, a seguito delle contestate elezioni presidenziali,  fu condannato a 3 anni di carcere per “offese alla Guida suprema” e “propaganda contro il sistema”. Saharkhiz ha trascorso gran parte del suo periodo di detenzione nel carcere di Rajai Shahr (Karaj) subendo in prigione, nel 2012, un attacco di cuore che lo costrinse ad un ricovero ospedaliero. In quell’occasione una commissione medica stabilì che il suo stato fisico era incompatibile con il carcere.

Anche il reporter ed editore del giornale riformista Farhikhtegan, Ehsan Mazandarani, prelevato dalla sua casa lunedi scorso, fu arrestato già nel 2009 e detenuto per circa tre settimane. Allora lavorava per il giornale riformista Etemad.

L’Iran dunque, continua ad essere una delle peggiori carceri al mondo per i giornalisti, arrestati e costretti alla detenzioni solo per la loro attività o per aver espresso opinioni critiche e indipendenti. Erano almeno 30 i giornalisti tenuti in carcere in Iran nel dicembre 2014, secondo un rapporto redatto dal CPJ (Committee to Protect Journalists).

Il 4 novembre, sul suo account Instagram, il presidente iraniano Rouhani ha criticato la recente ondata di arresti contro i giornalisti.

 

Fonti: CPJ RSF

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