Morte di un altro prigioniero politico del carcere di Rajai Shahr. E’ il secondo in poche settimane | Iran Human Rights

Morte di un altro prigioniero politico del carcere di Rajai Shahr. E’ il secondo in poche settimane

Il carcere di Rajaj Shahr, nella città di Karaj

Un prigioniero politico curdo-iraniano detenuto nel carcere di Rajai Shahr (Karaj) è morto pochi giorni fa. Ne dà notizia la Human Rights Activists News Agency (HRANA). Secondo l’agenzia, Mohammad Mehdi Zalieh Naghshbandian era stato trasferito in ospedale due settimane fa a causa di gravi problemi di salute.

Il prigioniero, che secondo le notizie era una vittima della guerra chimica durante il conflitto tra Iran e Iraq, era stato trasferito a Rajai Shahr dopo avere trascorso 18 anni nel carcere di Orumiyeh. Era stato accusato di collaborazione con un gruppo politico curdo e condannato all’ergastolo.

Zalieh Naghshbandian aveva contratto una malattia polmonare come risultato della sua precedente esposizione ai gas chimici e della mancanza di cure adeguate in prigione. E’ stato tenuto nel carcere di Rajai Shahr senza alcun riguardo per le sue condizioni di salute, fino a due settimane fa, quando la  gravità del suo stato ha costretto le autorità a ricoverarlo.

Il 21 maggio scorso Mansour Radpour, un altro prigioniero politico nel carcere di Rajai Shahr, è morto in seguito a un ictus. Prima che si manifestasse il malore fatale, Radpour soffriva di vari problemi di salute, ma le sue necessità mediche erano state trascurate dalle autorità carcerarie.

Attualmente diversi prigionieri di coscienza, tra cui gli attivisti per i diritti umani Narges Mohammadi e Mohammad Sedigh Kaboudvand e il blogger Hossein Ronaghi Maleki, hanno urgente bisogno di attenzioni sanitarie, e varie organizzazioni per i diritti umani, e anche il premio Nobel per la pace Shirin Ebadi, hanno posto l’attenzione sulla criticità delle loro condizioni, esortando il governo a rilasciarli senza ulteriori ritardi.

In un comunicato diffuso il 7 giugno, il portavoce di Iran Human Rights Mahmood Amiry-Moghaddam ha  chiesto una visita urgente nelle prigioni iraniane da parte di Ahmed Shaheed, Relatore speciale delle Nazioni Unite sulla situazione dei diritti umani in Iran. “Abbiamo notizie attendibili che indicano che molti prigionieri di coscienza in Iran sono detenuti in condizioni disumane. Negli ultimi anni – ha aggiunto il portavoce internazionale di IHR - alcuni prigionieri sono ‘morti’ a causa della mancanza di un adeguato trattamento medico. Permettere agli osservatori delle Nazioni Unite di visitare le prigioni iraniane deve essere la prima richiesta da presentare alle autorità iraniane nei dialoghi tra loro e i membri della comunità internazionale, come il gruppo 5 +1″.

 

Fonte: Radio Zamaneh

 

Iran Human Rights Italia Onlus è la sezione italiana di Iran Human Rights(IHR), organizzazione non governativa, apartitica e politicamente indipendente che ha sede a Oslo ed è attiva dal 2007.

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