Liberate Hedayat: il mondo accademico si mobilita per l’attivista studentesca iraniana in carcere dal 2009 | Iran Human Rights

Liberate Hedayat: il mondo accademico si mobilita per l’attivista studentesca iraniana in carcere dal 2009

Oltre 30 docenti universitari di spicco hanno firmato una lettera aperta in cui chiedono al presidente iraniano Rouhani e al suo ministro della Giustizia di rilasciare la studentessa e attivista

Bahareh Hedayat

, da oltre sei anni in carcere.

La lista dei firmatari include Noam Chomsky, Juan Cole, David Harvey, Dick Davis e Richard Tapper. Presenti anche i nomi di noti professori universitari iraniani, come Hamid Dabashi della Columbia University e Ervand Abrahamian della City University of New York.

Hedayat, il cui caso è già stato trattato da Iran Human Rights, è stata arrestata nel corso delle proteste del 2009 e attualmente si trova nel carcere di Evin a Teheran, dove le detenute non hanno accesso al telefono. Circa 15 donne considerate prigioniere di coscienza si trovano nel penitenziario. Di queste, 10 sono madri e 4 hanno bambini di età inferiore ai 10 anni.

Ecco il testo della lettera aperta:

Presidente della Repubblica Islamica di Iran, Sua Eccellenza Hassan Rouhani

Ministro della Giustizia Ayatollah Sadeq Amoli Larijani

Loro Eccellenze,

noi, esponenti accademici di alcune delle più importanti università al mondo, siamo sconvolti dal perdurare della detenzione di Bahareh Hedayat, una delle più rispettate attiviste studentesche dell’Iran, che ha passato gli ultimi sei anni in carcere.

Stando ai termini della condanna, avrebbe dovuto essere rilasciata all’inizio di quest’anno, ma le hanno comunicato che avrebbe passato altri due anni in prigione. Questo è oltraggioso e inaccettabile. Da quando si è sposata, 7 anni fa, con l’attivista studentesco Amin Ahmadian, ha passato con il marito meno di un anno assieme. 

Siamo incoraggiati dalle notizie che l’Iran intraprenderà le necessarie riforme sociali alla luce dell’accordo sul nucleare. Ora è tempo di porre fine all’ingiustizia contro Bahareh e, soprattutto, alla sua detenzione che ha assunto contorni kafkiani. Vi chiediamo di liberarla immediatamente e di farla tornare dalla sua famiglia.

Cordialmente

Firme (in ordine alfabetico): 

  1. Ervand Abrahamian, City University of New York
  2. Torsten Åkesson, Lund University, Sweden
  3. Nadje Al-Ali, SOAS, University of London
  4. Golbarg Bashi, Pace University
  5. Asef Bayat, University of Illinois at Urbana-Champaign
  6. Mehrzad Boroujerdi, Syracuse University
  7. Noam Chomsky, MIT
  8. Juan Cole, University of Michigan
  9. Hamid Dabashi, Columbia University
  10. Dick Davis, Ohio University
  11. Kaveh Ehsani, DePaul University
  12. Farideh Farhi, University of Hawai’i
  13. Mark Gasiorowski, Tulane University
  14. David Harvey, City University of New York
  15. Nader Hashemi, University of Denver
  16. Hossein Kamaly, Columbia University
  17. Ahmad Karimi-Hakkak, University of Maryland
  18. Arang Keshavarzian, New York University
  19. Laleh Khalili, SOAS, University of London
  20. Mehdi Khorrami, New York University
  21. Kamran Matin, Sussex University, UK
  22. Ziba Mir-Hosseini, SOAS, University of London
  23. Ali Mirsepassi, New York University
  24. Kamran Rastegar, Tufts University
  25. Ruth Rubio-Marín, European University Institute, Firenze
  26. Mahmoud Sadri, Federation of North Texas Area Universities
  27. Muhammad Sahimi, University of South Carolina
  28. Annabelle Sreberny, SOAS, University of London
  29. Richard Tapper, SOAS
  30. Peyman Vahabzadeh, University of Victoria
  31. Ethan Zuckerman, Media lab, MIT
 Fonte: The Guardian

 

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