Da Teheran a Sanandaj, ondata di arresti di sindacalisti e attivisti del movimento dei lavoratori | Iran Human Rights

Da Teheran a Sanandaj, ondata di arresti di sindacalisti e attivisti del movimento dei lavoratori

Numerosi sindacalisti indipendenti e attivisti del movimento dei lavoratori in Iran sono stati arrestati nei giorni scorsi, in seguito alle manifestazioni per il 1° maggio.

La maggior parte degli arresti sono avvenuti a Teheran, a Karaj e nel capoluogo della provincia curda, Sanandaj.

Il 5 maggio è stato arrestato Mohammad Ehyai, dipendente di una fabbrica di automobili di Teheran. E’ stato interrogato sul posto di lavoro e poi portato via da agenti in borghese. Insieme ad altri lavoratori stava protestando contro il mancato pagamento dei salari e organizzando uno sciopero.

Il 3 maggio sono stati arrestati Mohammad Ghasemkhani e Bahram Saeedi. Il giorno prima avevano tenuto un sit-in di protesta di fronte al Parlamento. Dipendenti entrambi dell’industria automobilistica Iran Khodro, sono stati fermati mentre stavano per prendere servizio.

Nelle ultime settimane sono stati arrestati a Sanandaj Aram Zandi, Fardin Ghaderi, Shahpour Hosseini, Jalil Mohammadi, Hamed Mahmudi Nejad, Nastaran Mohammadi e Bakhtiar Chantani, tutti attivisti del movimento dei lavoratori.

Il Comitato per il sostegno alla creazione delle unioni sindacali ha rilasciato contro questi arresti un comunicato di condanna, nel quale si dà notizia che Nastaran Mohammadi, Bakhtiar Chantani e Aram Zandi sono stati rilasciati dietro pagamento di una cauzione di 50 milioni di Toman a testa.

Apparentemente non legati alle attività del 1° maggio sembrano gli arresti di Mahmoudi Nejad e Jalil Mohammadi, avvenuti il 2 maggio sempre a Sanandaj. Mahmoudi Nejad era recentemente stato scarcerato dopo avere scontato una precedente pena, ed è stato prelevato, così come Mohammadi, mentre si recava al lavoro. Sono stati portati entrambi negli uffici del ministero della sicurezza di Sanandaj.

Nel frattempo è stato rilasciato su cauzione Ali Azad, membro proprio del Comitato per il sostegno alla creazione delle unioni sindacali, agli arresti dal 7 marzo scorso. Resta invece in carcere a Sanandaj Ghaleb Hosseini, un altro membro dello stesso comitato, arrestato insieme ad Azad.

Per il sesto anno consecutivo la marcia annuale dei lavoratori del 1° maggio è stata vietata a Teheran, e la manifestazione si è svolta in un complesso sportivo nella parte meridionale della capitale, dove alla presenza delle autorità governative i lavoratori hanno formulato le loro richieste. Alireza Mahjoob, segretario generale del sindacato statale Khane Kargar, ha dichiarato che il controllo dell’inflazione e l’aumento delle paghe giornaliere sono le principali domande dei lavoratori iraniani. Contemporaneamente un piccolo gruppo di lavoratori si è raccolto davanti al Parlamento per chiedere alle autorità di indagare sulla situazione dei loro salari non pagati e sull’aumento dell’inflazione.

Anche in altre città iraniane, come in quelle del Kurdistan, si sono svolte manifestazioni indipendenti in occasione del 1° maggio.

 

Fonti: Rooz Online e Hrana

 

Iran Human Rights Italia Onlus è la sezione italiana di Iran Human Rights(IHR), organizzazione non governativa, apartitica e politicamente indipendente che ha sede a Oslo ed è attiva dal 2007.

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